Sanremo 2025: prima serata tra alti e bassi, ma senza la magia di Amadeus e Fiorello

Non posso fare a meno di dirlo: il primo Sanremo senza Amadeus e Fiorello si sente. E come se si sente!

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Antimo DJ

2/12/20254 min leggere

Non posso fare a meno di dirlo: il primo Sanremo senza Amadeus e Fiorello si sente. E come se si sente! La prima serata del Festival di Sanremo 2025 è partita con il carico di aspettative tipico di ogni nuova edizione, ma il confronto con gli anni precedenti è inevitabile.

Un inizio senza quella scintilla

Il debutto di questa nuova conduzione è stato, diciamolo, un po’ più ingessato del previsto. Senza l’energia e la complicità che Amadeus e Fiorello hanno regalato negli anni scorsi, l’apertura del Festival è sembrata più formale e meno esplosiva. Certo, l’idea di rinnovare lo show è sempre interessante, ma il rischio di perdere quel senso di familiarità che il pubblico ama è dietro l’angolo.

Negli ultimi anni, eravamo abituati a un inizio scoppiettante, con Fiorello che riusciva a rompere il ghiaccio con la sua ironia e a creare un’atmosfera di festa. Qui, invece, si è percepito un po’ di tensione, quasi la paura di sbagliare.

I cantanti: qualche sorpresa, ma anche tante scelte prevedibili

Musicalmente parlando, la selezione degli artisti ha offerto una buona varietà, ma senza quei nomi bomba capaci di scuotere il pubblico già dalla prima sera. Certo, ci sono state belle sorprese, ma anche qualche esibizione che non ha lasciato il segno. Alcuni artisti sembrano portare avanti lo stile sanremese più classico, mentre altri tentano la svolta moderna, ma senza il guizzo di originalità che ci si aspettava.

Le performance? Alcune solide, altre dimenticabili. E, come sempre, il pubblico si è già diviso tra chi acclama la freschezza di alcuni giovani talenti e chi rimpiange le voci più storiche.

Le mie pagelle della prima serata

Ecco i miei voti e commenti sui cantanti in gara:

Gaia – "Chiamo io chiami tu" (6) Vuole essere un tormentone, ha tutte le carte in regola per diventarlo, ma non ha ancora quella scintilla esplosiva che la rende immediatamente memorabile.

Francesco Gabbani – "Viva la vita" (6) Sempre elegante, sempre inconfondibile. Una canzone nel suo stile, ben costruita e impeccabile nell'esecuzione. Non una rivoluzione, ma Gabbani sa fare il suo mestiere.

Rkomi – "Il ritmo delle cose" (6) Cambia pelle, si distacca dalle sonorità passate, ma c'è ancora qualcosa di poco convincente. Serve qualche ascolto in più per inquadrarlo.

Noemi – "Se t’innamori muori" (6,5) Perfetta sul palco, raffinata e intensa, ma il pezzo non brilla di originalità. Si lascia ascoltare senza entusiasmare.

Irama – "Lentamente" (6) Irama gioca la carta della trasformazione sanremese, abbandonando le atmosfere urban. Sicuramente efficace per il pubblico dell’Ariston, ma poco sorprendente.

Coma_Cose – "Cuoricini" (7) Loro sono una garanzia. Un pezzo che mescola orecchiabilità e significato, strizzando l’occhio ai social ma con sostanza. Piace e convince.

Simone Cristicchi – "Quando sarai piccola" (5.5) Cristicchi punta tutto sull'emozione, ma il pezzo non riesce a lasciare il segno come alcuni suoi lavori passati.

Marcella Bella – "Pelle diamante" (5.5) Sembra seguire la scia degli uptempo sanremesi recenti (Cugini di Campagna, Ricchi e Poveri, Bertè), ma senza quella carica vincente.

Achille Lauro – "Incoscienti giovani" (7) Un altro Lauro, questa volta in veste cantautorale. Il cambiamento si nota e funziona, anche se alcuni potrebbero rimpiangere il Lauro più trasgressivo.

Giorgia – "La cura per me" (6.5) La voce resta incredibile, ma la canzone manca di quel guizzo che la renderebbe indimenticabile. Però Giorgia riesce sempre a nobilitare ogni brano.

Willie Peyote – "Grazie ma no grazie" (7) Testo arguto, groove coinvolgente. Sul palco ha carisma da vendere. Un ritorno che lascia il segno.

Rose Villain – "Fuorilegge" (6.5) Un pezzo che cresce con l'esibizione, grazie al suo magnetismo. Potrebbe sorprendere con gli ascolti successivi.

Olly – "Balorda Nostalgia" (7) Forse il nome meno atteso tra le esibizioni più convincenti. Porta una freschezza che non guasta affatto.

Elodie – "Dimenticarsi alle sette" (6) Ci manca un po’ la Elodie dance-pop che infiammava il palco. Qui opta per un’atmosfera più intima, ma il pezzo non ha la stessa forza.

Shablo feat. Joshua, Guè e Tormento – "La mia parola" (8) Un pezzo black, con un'anima anni '90 che funziona alla grande. Produzione di livello, flow perfetto. Una delle sorprese della serata.

Massimo Ranieri – "Tra le mani un cuore" (7.5) Ranieri riesce sempre a incantare. Un brano che gli calza a pennello, mettendo in mostra la sua straordinaria capacità interpretativa.

Tony Effe – "Damme ‘na mano" (5,5) Un esperimento interessante, con richiami alla tradizione romana. Si lascia ascoltare, ma Tony deve ancora trovare una sua strada definita.

Serena Brancale – "Anema e core" (5.5) Si sente la sua voglia di sperimentare, ma la canzone non decolla completamente.

Brunori Sas – "L'albero delle noci" (8) Finalmente a Sanremo! Porta una perla cantautorale, commovente e intensa. Un pezzo che rimarrà.

Modà – "Non ti dimentico" (6) Fanno i Modà, senza snaturarsi. Nessuna sorpresa, nessuna rivoluzione. Per chi ama il loro stile, una certezza.

Clara – "Febbre" (6) La sua proposta dance funziona, ma non si discosta molto da ciò che ha già fatto. Potrebbe diventare un tormentone radiofonico.

Lucio Corsi – "Volevo essere un duro" (7) Un'esplosione di creatività. Un mix di glam rock e poesia che brilla nel panorama sanremese.

Fedez – "Battito" (6) Un pezzo personale, che arriva dritto al punto. Si percepisce la sincerità, anche se non spiazza.

Bresh – "La tana del granchio" (6) Va compreso meglio con qualche ascolto in più. Interessante ma non immediato.

Sarah Toscano – "Amarcord" (5.5) Ancora alla ricerca di una vera identità musicale. Per ora non convince del tutto.

Joan Thiele – "Eco" (9) Atmosfere morriconiane, chitarra e fascino. Una delle voci più particolari della serata.

Rocco Hunt – "Mille vote ancora" (6.5) Gioca con le sue radici e porta un pezzo che lo rappresenta al 100%. Rocco sa il fatto suo.

Francesca Michielin – "Fango in paradiso" (6.5) Nonostante i problemi tecnici, regge il palco e convince con un pezzo interessante.

The Kolors – "Tu con chi fai l'amore" (7,5) I Kolors sanno costruire hit. Questo brano ha tutte le carte in regola per diventare una delle più trasmesse.

Gli ospiti

Ospiti della serata: Jovanotti ha infiammato il palco con un ingresso spettacolare, anticipato dal tappeto sonoro dei Rockin’1000. Da “L’ombelico del mondo” a “Un mondo a parte”, la sua performance è stata una celebrazione della sua carriera, culminata con Dardust al pianoforte. Energia contagiosa e momenti di pura festa.

Noa e Mira Awad hanno regalato un momento intenso e simbolico con la loro emozionante esibizione di “Imagine”, con il testo tradotto in ebraico e arabo. Un messaggio forte in un periodo delicato.

Raf ha portato una ventata di nostalgia ed energia direttamente da Piazza Colombo, coinvolgendo il pubblico con la sua solida esperienza e i suoi grandi successi.

Conclusione: Il livello medio delle canzoni c'è, ma manca ancora il guizzo che fa gridare al capolavoro. Alcuni pezzi cresceranno con gli ascolti, altri si perderanno presto. Di sicuro, ci aspetta una settimana interessante!

Per il FantaSanremo, la prima serata ha regalato qualche bonus interessante, ma nessun gesto clamoroso. Vedremo se i prossimi appuntamenti ci regaleranno momenti più esplosivi!

E voi, cosa ne pensate?

Antimo DJ

foto di copertina Rai News