Sal Da Vinci, l'intruso nelle classifiche: il pop napoletano che parla alla Generazione Z (ma Sanremo gli dice no)
Sal Da Vinci, l'intruso nelle classifiche: il pop napoletano che parla alla Generazione Z (ma Sanremo gli dice no) In un panorama musicale dominato da giovani trapper agguerriti e dai suoni moderni delle nuove tendenze, c'è un nome che spicca per originalità e tradizione.
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Antimo DJ
12/15/20242 min leggere
In un panorama musicale dominato da giovani trapper agguerriti e dai suoni moderni delle nuove tendenze, c'è un nome che spicca per originalità e tradizione. Scorrendo la classifica ufficiale FIMI, dove resiste saldo al quinto posto dopo 15 settimane, o le piattaforme di streaming come Spotify, dove è attualmente 14esimo, Sal Da Vinci emerge come una figura sorprendente. Tra i nomi della scena attuale – Lazza, Night Skinny, Anna e Tony Effe – lui è l’intruso, eppure c’è. Una presenza che, tra melodia e innovazione, testimonia come il pop napoletano sappia ancora far breccia nei cuori di tutti, anche dei più giovani.
Ma per Sal, il successo nelle classifiche non è mai stato scontato, così come non è stato semplice farsi largo in un mondo musicale spesso dominato da mode e logiche commerciali. Figlio d’arte di Mario Da Vinci, leggenda della sceneggiata napoletana, Sal porta avanti una tradizione di famiglia che mescola canto, recitazione e scrittura. Nonostante una carriera brillante e poliedrica – memorabile la sua interpretazione nel musical C’era una volta… Scugnizzi – non ha mai trovato uno sbocco nazionale duraturo come altri conterranei, quali Gigi D’Alessio o Pino Daniele. Questo, però, non lo ha mai fermato.
"Molti fanno finta di non vedere. Voglio credere che non ci siano pregiudizi, ma è un paradosso", racconta Sal in un’intervista al Messaggero.
E il paradosso non si ferma qui. Mentre la sua canzone trionfa nelle classifiche e conquista pubblico di ogni età, Sal rivela con amarezza un retroscena:
"A Sanremo mi hanno detto no. Avevo proposto un duetto con mio figlio, sarebbe stato un momento speciale. Ma al Festival funziona così".
Un rifiuto che fa male, non tanto per l’artista, quanto per il significato che quel brano avrebbe avuto, portando sul palco dell’Ariston il legame tra due generazioni. Perché se c'è una cosa che Sal Da Vinci sa fare, è unire mondi e persone diverse attraverso la musica.
Un successo che nasce dal cuore
Nonostante gli ostacoli, il suo talento ha trovato altre strade per emergere. La sua nuova canzone, capace di mixare melodia e semplicità, è nata da un’intuizione:
"Avevo questo motivetto in mente e lo fischiettavo continuamente. L’ho registrato sul cellulare, c’era solo la strofa. Poi ho lavorato con i miei collaboratori, e dall’idea musicale è nato il testo in italiano".
Il risultato? Un brano che non solo ha scalato le classifiche, ma che ha conquistato anche i più giovani:
"È un’emozione fortissima sentire bambine di due anni canticchiarla. Sapere che il pop può ancora parlare alla Generazione Z è una gioia immensa. Le mie canzoni sono come figli che consegno alla vita, e questa è nata sotto una buona stella".
Il futuro del pop napoletano
Sal Da Vinci non si arrende. Il suo prossimo album, previsto per ottobre, promette di essere un altro tassello di una carriera costruita con passione, dedizione e talento. Per lui, la musica non è solo un lavoro, ma una missione: dare voce a una tradizione che sa rinnovarsi senza perdere autenticità.
E mentre il Festival di Sanremo preferisce altre strade, Sal continua a dimostrare che il vero successo non è nei riconoscimenti ufficiali, ma nell'affetto del pubblico. Da Manfredonia a Napoli, da Spotify ai palcoscenici più grandi, la sua è una storia che parla di resistenza e amore per l’arte. E forse è proprio questo il segreto del suo successo: restare fedele a se stesso, senza mai smettere di sognare.
Antimo DJ - foto Raiplay